poi uno dice che l'arte non serve...
Rialto, i banchetti sperano in Canaletto
I commercianti al Consiglio di Stato contro lo sfratto producono come prova un quadro del celebre pittore
Una veduta del Canaletto portata come prova di fronte al Consiglio di Stato insieme a una stampa del Settecento e a una dell'Ottocento. Succede anche questo nella telenovela giudiziaria sul mercato di Rialto che, esaurita nelle camere di consiglio del Tar veneto, si riaccende a Roma di fronte al Consiglio di Stato. Ieri mattina, durante un'udienza molto accesa di circa mezz'ora, conclusa alle 9,45, la sesta sezione dell'organo supremo della giustizia amministrativa ha discusso l'appello presentato dai fruttivendoli di campo San Giacometto contro la sospensiva negata dal Tar sullo spostamento dei loro banchi in Casaria disposto dal Comune.
Colpo di scena del legale dei fruttivendoli, l'avvocato Gaetano Guzzardi che ha presentato una memoria aggiuntiva, frutto di una ricerca iconografica svolta presso il museo Correr per dimostrare la presenza plurisecolare del mercato a San Giacometto. «Oltre alla riproduzione di una veduta del Canaletto che mostra il mercato di Rialto in piena attività riferisce il legale sono state allegate una stampa settecentesca di Andrea Brustolon e una ottocentesca di Augusto Cecchini che mostrano con assoluta chiarezza che posizione e dimensioni dei banchi di San Giacometto fossero le stesse di oggi».
Ca' Farsetti di rimando ha schierato l'artiglieria pesante. A tutelarne le ragioni di fronte al Consiglio, infatti, non c'era l'avvocato del foro di Roma Niccolò Paoletti, abituale difensore del Comune di Venezia di fronte a Palazzo Spada: nella capitale è sceso lo stesso presidente dell'Avvocatura civica Giulio Gidoni, «data l'importanza della questione», confermano dall'Avvocatura.
Fiato sospeso a Rialto per la sentenza. Attesa già ieri sera, arriverà probabilmente entro questa mattina.
Pierluigi Tamburrini
ecco il dipinto che è stato utilizzato come "prova"