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| Casa Morandi diventa museo
La dimora del pittore riapre alla città
Il presidente dell’Istituzione Galleria d’Arte Moderna di Bologna, Lorenzo Sassoli de Bianchi, ha inaugurato lo spazio museale in via Fondazza. La realizzazione ha richiesto 16 anni di collaborazione fra Comune di Bologna, Mambo e Unindustria
Bologna, 16 ottobre 2009 - “Il più piccolo museo della città per il più grande uomo (del ‘900) della città”. Così, oggi, il presidente dell’Istituzione Galleria d’Arte Moderna di Bologna, Lorenzo Sassoli de Bianchi inaugura Casa Morandi, la dimora dove il pittore bolognese Giorgio visse e dipinse dal 1910 alla sua morte, nel 1964. Una casa che è diventata un museo dopo diversi anni di attesa e di lavori. Ci sono voluti 16 anni e una collaborazione tra Comune di Bologna, Mambo e Unindustria, per restituire lo spazio alla città e ai viaggiatori che vorranno visitarla.
Il pittore, infatti, in vita non viaggiò, ma le sue opere, oltre a essere sparse in tutti i musei d’arte e essere state a New York per una recente grande retrospettiva, sono anche a Washington: una campeggia nella sala da pranzo della Casa Bianca, per volontà della famiglia Obama. E già le istituzioni bolognesi stanno pensando di far partire qualche tela per Shanghai, in occasione dell’Expo 2010. Per il restauro, spiega ancora Sassoli, “c’è voluto un impegno straordinario da parte di molti, compresi quattro sindaci del territorio”, ma oggi, aggiunge il presidente di Unindustria Bologna, Maurizio Marchesini “possiamo dimostrare che la collaborazione tra pubblico e privato funziona”.
L’appartamento di casa Morandi, con le sue finestre che danno sul piccolo giardino, contiene tanti oggetti appartenuti al pittore. La zona giorno mostra libri, oggetti e reperti archeologici, e la sala polivalente può essere utilizzata per incontri. Ci sono anche installazioni audio-video che mostrano brevi documentari. Le stanze più significative per Morandi stesso, seppure restaurate, non sono state snaturate ma lasciate come erano all’inizio del secolo scorso. Nello studio, per esempio, dove il pittore lavorava e dormiva, c’è il suo cavalletto, i suoi pennelli, i suoi colori. La sala fotografia, con diversi scatti, è la testimonianza dei rapporti di Morandi con tanti personaggi dell’arte, del cinema, della musica e la cultura a lui contemporanei: Ghirri, Folon, Berengo, Vitali, Calzolari.
Gli spazi del museo saranno sede di attività didattiche organizzate dal Mambo a cominciare già da domenica prossima, con una visita guidata speciale al museo di Piazza Maggiore e alla Casa con partenza da via Fondazza. L’appuntamento è dalle 15 alle 17.30 e si puo’ prenotare a 8 euro (4 per la visita a uno solo dei due musei) al numero 051.6496626 o all’email: [email protected]. Fuori dalla porta di via Fondazza restò in attesa pure Igor Stravinskij e non entrò, perchè Morandi quando lavorava non voleva in alcun modo essere distratto. Ora quella casa è aperta a tutti da domani e ogni giorno dal martedi’ alla domenica dalle 11 alle 16 a ingresso gratuito. Dal 1 dicembre ci sarà anche l’ascensore per l’accesso ai disabili.
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