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| Corriere dello Sport Virtus, come ai bei tempi
BOLOGNA - Sette milioni di euro abbondanti per rifare grande la Virtus, ma i risultati lo stanno confortando. Un anno fa la Virtus aveva vissuto pericolosamente ai bordi della zona retrocessione e sprecato malamente la chance di tornare in Eurolega. Ma per rispettare il mito delle Vu nere e dare un senso al "remake" dell'impianto rilevato nel marzo scorso e ribattezzato Futurshow Station, Claudio Sabatini ha copiato una pagina del libro dei proprietari storici della Virtus andando sul mercato pesantemente per assicurarsi giocatori pronto uso, in grado di lasciare subito un segno. L'obiettivo? Candidarsi al ruolo di anti-Siena, vincere se possibile Coppa Italia ed Eurochallenge o almeno provarci e magari conquistare il diritto permanente a disputare l'Eurolega nella ridistribuzione dei posti della prossima primavera. Proprio a scapito di Roma, battuta domenica scorsa sul suo campo.
TRASFERTE - Dopo otto giornate la Virtus è saldamente la seconda forza del campionato. Ha vinto in trasferta sia a Milano che a Roma, è passata indenne attraverso il cambio dell'allenatore, mossa sgradevole ma di fatto attesa nell'ambiente. Renato Pasquali dopo la seconda delle due sconfitte è stato cancellato da Matteo Boniciolli, un passato sull'altra sponda cittadina e allenatore-contro. Senza intervenire sul mercato, per ora, ha personalizzato la squadra cambiando qualche ruolo, il quintetto di partenza e la rotazione. Ha sciolto un po' le briglie ai singoli, deciso di usare il cervello di Vukcevic, le capacità risolutive di Boykins, che con il nuovo coach ha sempre segnato almeno 20 punti in ognuna delle tre gare di campionato e la forza atletica di Langford. I suoi metodi hanno fatto una vittima inattesa: utilizzato poco contro Rieti, prima gara con il nuovo coach, e pochissimo a Cantù, Blizzard ha chiesto di essere ceduto. La Virtus l'ha messo fuori squadra in attesa di sistemazione. La mossa ha accorciato la rotazione ma i tre estemi rimasti a Roma sono stati strepitosi. In tre Vukcevic, Langford e Righetti hanno firmato 46 punti con 9/11 nel tiro da tre. «E Vukcevic - dice Boniciolli - ha una capacità mostruosa di capire cosa serve fare per vincere le partite».
INVESTIMENTI E' una Virtus brillante, in grado di tornare ai livelli di due anni fa quando arrivò alla finale scudetto, ma non è una Virtus a basso costo. Per convincere Earl Boykins, sono stati sborsati 1,7 milioni di dollari netti. Sharrod Ford e Jamie Arnold sono altri giocatori da un milione di dollari. Dusan Vukcevic è stato strappato al progetto di Giorgio Armani a Milano. Petteri Koponen, il giovane talento finnico scelto al primo giro dei draft Nba del 2007 da Portiand, è un investimento da oltre due milioni di euro, reso possibile dal contratto pluriennale che ha firmato (scadenza 2012) e dall'intervento di un partner come la Nokia. Una volta la Virtus dominava il mercato europeo, si assicurava i migliori talenti e poi li mandava nella Nba (Danilovic, Nesterovic, Ginobili, Jaric). I tempi sono molto diversi, ma non c'è dubbio che la logica dell'assegno a tanti zeri abbia funzionato. «Avevo un debito nei confronti dei nostri tifosi», ha detto Sabatini assumendosi la paternità delle scelte e di un bilancio che per la prima volta nella sua era chiuderà in rosso.
ALLENATORE - Quando ha cambiato l'allenatore dopo due sconfitte, ha spedito un messaggio fortissimo: non è questo l'anno giusto per cali di tensioni o sconfitte inspiegabili. La squadra ha risposto.«Blizzard l'abbiamo perso - dice Boniciolli - perché in spogliatoio vogliamo gente che sorrida e sappia che non tutti possono essere utili in tutte le partite ma tutti possono esserlo nell'arco di un campionato. Nella singola gara preferisce sette giocatori contenti piuttosto che averne dieci al confine tra felicità e incazzatura». II progetto va avanti a dispetto di Blizzard, degli infortuni di Chiacig e Arnold, dei tanti cambi di ruolo che hanno coinvolto Ford, Vukcevic, Boykins e Koponen. E ora il derby.
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